La querelle tra i dirigenti del fondo americano e Suning andava avanti da un po’, a causa del prestito risalente al 2021, quando l’allora proprietario del club nerazzurro ricevette 275 milioni di euro proprio da Oaktree. La famiglia Zhang non è riuscita a ripianare i debiti entro la scadenza fissata al 21 maggio 2024, ragion per cui il futuro dell’Inter sarà a stelle e strisce. Ma quali sviluppi è lecito aspettarsi?
Zhang ha lasciato le redini del club
Due scudetti, due Coppe Italia, tre Supercoppe italiane e una finale di Champions League: è questo il bottino della proprietà cinese dell’Inter che, ai trofei conquistati sul campo, aggiunge un restyling del brand che ha definitivamente spalancato le porte del mercato asiatico. Nonostante i successi, erano tre anni che l’Inter e i suoi tifosi sapevano di essere in pegno. La notizia dell’accordo tra Suning e Oaktree arriva come una sorta di liberazione ma, al contempo, apre a un futuro fatto di incertezze. Come affermato più volte, dal punto di vista puramente sportivo non dovrebbe cambiare nulla, considerata la riconferma ai vertici del club dei dirigenti di lungo corso. A cominciare da Marotta, amministratore delegato e figura cruciale nei successi nerazzurri degli ultimi anni. Ai microfoni di Dazn, lo stesso dirigente ha garantito come la nuova società sia particolarmente solida, ma che in estate sarà lecito aspettarsi „un mercato creativo“. L’Inter punterà sui giovani e su quei veterani che intendono rilanciarsi mettendo la propria esperienza a disposizione del gruppo.
I tifosi non hanno nulla da temere
Nel corso della stessa intervista, il direttore sportivo nerazzurro ha voluto rassicurare i tifosi in relazione alle preoccupazioni finanziarie che hanno avvolto il club. I debiti contratti da Suning con Oaktree non riguardano in alcun modo le casse societarie e non andranno a sommarsi a quelli accumulati negli anni scorsi. Inoltre, Oaktree dovrebbe avviare un progetto pluriennale teso proprio a ripianare parte del passivo (807,3 milioni di euro al 30 giugno 2023), allo scopo di rendere appetibile il pacchetto ad eventuali nuovi investitori. Come accade al culmine di ogni passaggio di proprietà, a breve si insedierà il nuovo consiglio d’amministrazione che, con ogni probabilità, sarà identico a quello della vecchia squadra Zhang, eccezion fatta per i dirigenti in orbita Suning. Anche l’impegno economico dei nuovi proprietari dovrebbe ricalcare quello del vecchio corso, così come i princìpi di base: acquistare soltanto se si cede prima.
Tre rinnovi fondamentali e tanti quesiti aperti
La prima mossa firmata Oaktree è stata il rinnovo di Lautaro Martinez. A definire il colpo sono stati Marotta e Ausilio, in grado di trovare gli argomenti giusti per convincere il Toro ad accettare le condizioni del club: ingaggio fisso a 9 milioni, più bonus. Uno dei quali, particolarmente consistente, sarà legato all’eventuale qualificazione in Champions. All’elezione del nuovo presidente, farà seguito una doppia partita, quella dei rinnovi di Inzaghi e Barella. La squadra prenderà parte anche all’edizione inaugurale del Mondiale per club FIFA, con tutto ciò che ne consegue in termini di montepremi e proventi televisivi. È chiaro come il fondo americano non abbia voluto scatenare nessun terremoto e che la direzione scelta sia quella della continuità, essendo Oaktree forte anche di entrate complessive che dovrebbero raggiungere il 130% di quelle registrate nella passata stagione. Certo è che, finora, la corsia preferenziale del fondo è stata quella di una cessione del pacchetto. E la logica vorrebbe che continui ad esserlo. Le tempistiche? Difficili da prevedere.
Photos by IMAGO