Le immagini che ritraevano Di Francesco in lacrime e con le mani tra i capelli davanti alla panchina del Frosinone sono apparse in tutti i Tg, anche quelli non prettamente sportivi. La sconfitta della squadra laziale contro l’Udinese, maturata nei minuti di recupero dell’ultima giornata del campionato 2023/2024, e la contemporanea vittoria dell’Empoli a Roma, hanno condannato il club alla retrocessione. E non sono stati sufficienti gli abbracci di Paolo e Fabio Cannavaro a consolare l’allenatore pescarese. Una volta rientrato negli spogliatoi Di Francesco non ha più lasciato dichiarazioni. Nelle ultime ore il suo futuro sembra però essersi delineato.
Fiducia al tecnico da parte del DS Angelozzi e dei frusinati
Chi conosce bene l’allenatore era pronto a scommettere sulla sua voglia di riscattarsi da un risultato inaspettato, soprattutto considerando un inizio di campionato davvero convincente. Ma un girone di ritorno da dimenticare ha fatto piombare la squadra in un baratro da cui non è più riuscita a riemergere. Nonostante le parole del direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi, riguardo la possibile permanenza di Di Francesco in Ciociaria, è ormai ufficiale che il tecnico andrà altrove. D’altra parte, Angelozzi aveva anche precisato che un’eventuale chiamata da una società del massimo campionato italiano nella stagione 2024/2025 si sarebbe probabilmente tradotta nell’addio a Di Francesco, nonostante il rapporto speciale che si era creato tra il tecnico, la città e i tifosi. Diversi sondaggi condotti sui social, infatti, hanno evidenziato come la maggior parte dei frusinati avrebbe visto di buon occhio una riconferma. Di Francesco è stato in grado di valorizzare un buon numero di giovani, a partire da Soulé, giunto in prestito dalla Juventus e corteggiato non solo da squadre italiane. L’aumento del valore dei giovani rappresenta uno dei diktat della società guidata da Maurizio Stirpe. Proprio Stirpe, terminata la partita decisiva, ha definito il tecnico come una brava persona, riconoscendolo come un maestro di calcio e dichiarando di non essersi affatto pentito di averlo ingaggiato.
Contratto biennale con il Venezia
È ormai cosa fatta, dunque, l’approdo di Di Francesco al Venezia, che l’ha spuntata contro i corteggiamenti altrettanto serrati dell’Empoli. Il DS Filippo Antonelli, in cerca di un profilo di esperienza, ha giocato bene le sue carte, proponendo all’allenatore un contratto biennale a prescindere dai risultati del campionato 2024/2025. Tra gli obiettivi principali ci sarà certamente il mantenimento della squadra, fresca di promozione, nella massima serie. Per il tecnico la sfida è interessante: avrà l’opportunità di valorizzare diversi giovani presenti in rosa, potendo però contare anche su alcuni giocatori solidi e più maturi, soprattutto in centrocampo. Un’occasione interessante per rilanciare la sua carriera dopo la recente delusione. Quel che è certo è che il suo desiderio di riscatto e la sua ambizione ben si sposano con l’attitudine dei lagunari. Anche il club, infatti, non vede l’ora di dimostrare solidità e costanza.
Le considerazioni di Di Francesco
A spingere Di Francesco ad accettare una panchina di A, oltre al fatto di evitare di scendere di categoria, potrebbe essere stata anche la poca abitudine del tecnico al torneo cadetto. Sono più di 10 anni che l’allenatore non si siede su una panchina di Serie B, un campionato estremamente complicato e ricco di insidie. Tra i club a guardare con attenzione alle mosse dell’allenatore pescarese c’era anche l’Udinese, pronta a cambiare guida dopo la promozione ottenuta con Fabio Cannavaro.
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