Il movimento ciclistico italiano sta attraversando, inutile negarlo, un periodo di grande crisi. I risultati, sia per quanto riguarda le grandi corse a tappe che nell’ambito delle classiche, stentano ad arrivare. Ma quali sono le ragioni dietro a questa evidente crisi?
Pro Tour: un’occasione persa?
La nascita del Pro Tour, nel 2005, è stata accolta con entusiasmo ma, con il passare degli anni, le nazioni storicamente terra di campioni hanno visto esaurirsi la spinta propulsiva. A determinare l’assenza attuale di un team italiano dal circuito d’élite sono stati in primis i costi, legati a una fiscalità decisamente più alta di quella proposta in altri Stati.
Una programmazione insufficiente e mancanza di strutture
A mancare, in Italia, è anche un’efficace programmazione delle corse, a partire dalle categorie „Dilettanti“, „Juniores“ e „Under 23“. Il numero di società giovanili si è ridotto persino in Regioni come Veneto e Toscana, dove erano emersi tanti giovani atleti. E la federazione non può garantire la copertura delle somme necessarie per dar vita a competizioni che gli organizzatori trovano sempre meno remunerative, dato il minor interesse da parte degli sponsor. Come se non bastasse, le poche strutture disponibili (dei 26 velodromi italiani uno solo è al chiuso) e strade tutt’altro che sicure, agiscono come deterrenti, con famiglie poco propense a seguire i propri figli desiderosi di iniziare a praticare ciclismo. I produttori di bici, indumenti e accessori puntano sempre più sulla qualità di materiali e tecnologie, rendendo gli articoli sempre meno accessibili a chi vuole avvicinarsi a tale sport.
Da Coppi a Pantani i migliori campioni italiani della storia
Vista la situazione difficile attuale, meglio consolarsi ricordando i tanti campioni italiani del passato. Ecco una classifica dei 5 più vincenti e amati dal pubblico.
Fausto Coppi
Piemontese, Coppi è stato capace di conquistare Giro d’Italia e Tour de France in un solo anno, il 1949, impresa che ai tempi nessuno era riuscito a centrare, concedendo addirittura il bis nel 1952. Ai 5 Giri d’Italia e ai 2 Tour de France totali, sono andati ad aggiungersi 3 Milano-Sanremo, una Parigi-Roubaix, 3 Campionati del Mondo, e il record dell’ora.
Gino Bartali
Chiamato „Ginaccio“ per il suo carattere spigoloso e inconfondibile, Gino Bartali è stato il primo rivale di Coppi per lungo tempo. Il palmares recita 3 Giri d’Italia, 2 Tour de France e 4 Milano-Sanremo. E, se la guerra non lo avesse costretto a interrompere la carriera, i successi sarebbero potuti essere molti di più.
Felice Gimondi
Da metà anni ’60 al 1979 un solo nome ha caratterizzato il ciclismo italiano: quello di Felice Gimondi, che ha avuto l’unica sfortuna di ritrovarsi Eddie Merckx come avversario. Nonostante ciò ha vinto 3 giri d’Italia, un Tour de France e una Vuelta: un’impresa riuscita solo ad altri 6 ciclisti. Campione del mondo su Strada, ha vinto anche una Milano-Sanremo e una Parigi-Roubaix.
Vincenzo Nibali
Tra i ciclisti italiani famosi per aver infiammato le strade, in patria e nel resto del mondo, c’è Vincenzo Nibali, che rientra di diritto tra i campionissimi. Lo „Squalo dello Stretto“ ha dominato 2 Giri d’Italia, vinto un Tour de France e una Vuelta, ed è considerato uno dei ciclisti più completi di sempre.
Marco Pantani
A chiudere la classifica dei 5 migliori ciclisti italiani è Marco Pantani. Il compianto „Pirata“, scomparso nel giorno di San Valentino del 2004, è stato uno scalatore incredibile, vantando ben 46 successi nel corso della carriera. Le più belle? Con ogni probabilità la conquista di Giro d’Italia e Tour de France nel 1998.