Il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, imbattuto da 51 partite, sembrava poter fare un sol boccone dell’Atalanta, giunta alla finale di Europa League a pochi giorni di distanza dalla sconfitta rimediata in un’altra finale, quella di Coppa Italia, contro la Juventus. Ma la squadra di Gasperini ha dominato la partita, trionfando con un 3 a 0 targato Lookman. Il tecnico di Grugliasco è stato artefice di un successo che ha permesso ai bergamaschi di ottenere il primo trofeo europeo della propria storia.
Il percorso da giocatore ad allenatore
Gasperini, nato nel 1958 a pochi chilometri da Torino, inizia presto a giocare nel settore giovanile della Juventus, arrivando a debuttare in prima squadra. Sono diverse le maglie indossate da calciatore professionista: Palermo, Cavese, Pistoiese, Pescara, Salernitana e Vis Pesaro. Conclusa la carriera nel 1993, l’anno successivo approda sulla panchina delle giovanili della Juventus. È proprio alla guida della Primavera bianconera che raccoglie le prime soddisfazioni, con la conquista nel 2003 del Torneo di Viareggio. L’anno dopo lo attende la panchina del Crotone, impegnato nel campionato di Serie C. L’allenatore piemontese riesce subito a centrare la promozione vincendo i PlayOff. Nel 2004/2005 arriva l’esonero, ma nel 2006 ad aprirsi sono le porte del Genoa. Alla guida della squadra ligure Gasperini viene promosso in serie A nel 2007. L’inizio della stagione 2010/11 è tutt’altro che brillante, e i pochi punti conquistati portano il tecnico ad affrontare un nuovo esonero.
Inter: dall’entusiasmo iniziale alla delusione
La grande occasione giunge nel 2011/2012 alla guida dell’Inter. La sconfitta nella Supercoppa italiana contro il Milan, e altre 3 sconfitte registrate nelle prime 4 giornate, inducono la proprietà nerazzurra a separarsi dal tecnico. Una delusione enorme, soprattutto perché Gasperini ritiene di non aver avuto a disposizione il tempo necessario per far apprendere ai giocatori le proprie idee di gioco. La carriera prosegue prima a Palermo, quindi nuovamente al Genoa.
Alla guida dell’Atalanta: l’inizio di un’avventura infinita
È nel 2017 che il destino di Gasperini e dell’Atalanta si incrociano. Anche in questo caso gli inizi non sono dei migliori, con i bergamaschi sprofondati al penultimo posto della classifica a un mese dall’inizio del campionato. La rimonta iniziata con la vittoria con il Napoli conduce al 4° posto finale, che consente al club di qualificarsi in Europa League. Da quel momento il tecnico e i nerazzurri danno il via a un sodalizio indissolubile, culminato nella cittadinanza onoraria rilasciata a Gasperini nel 2019 volta a celebrare i risultati maturati a Bergamo.
8 anni d’amore e la conquista dell’Europa League
I successivi 7 anni sulla panchina bergamasca sono un crescendo. I risultati migliori? Tre terzi posti in campionato consecutivi, dal 2018 al 2021, e i quarti di finale raggiunti in Champions League (a impedire l’accesso in finale il Paris Saint Germain). Non mancano le soddisfazioni personali: due volte Miglior Allenatore AIC e due Panchine d’Oro nel 2019 e 2020. Le 3 finali di Coppa Italia perse nell’arco di 5 anni, rispettivamente contro Lazio e Juventus, sembrano l’ennesimo preludio a una nuova sconfitta nell’ultimo atto di una coppa. E, invece, l’Europa League vinta nella primavera del 2024 ha reso Gasperini immortale agli occhi dei tifosi atalantini. Il futuro del tecnico? Le parole rilasciate al termine della finale europea lasciano dubbi sulle intenzioni dell’allenatore di Grugliasco, ma la permanenza a Bergamo non sarebbe una sorpresa.
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